a-spettatore

(Mirko Graziani - 2016-07-xx)

Sono quell'ombra seduta nell'ultima fila
Per stare più distante dall'emozione
Ascoltare nel cuore dell'incrocio degli echi
Il riverbero delle emozioni che canti forte
Ridere al buio, quasi piangere
Di ogni cosa che nell'aria getti verso di noi, di me
Concentrati sul mio profilo mentre io contemplo i palazzi sullo sfondo

Pausa
C'è l'applauso

Silenzio
Ne canta un'altra

Sono fra tutti il cuore più vicino al tuo
Microfono!
Senza batteria battete le mani tutti al mio ritmo
Batterò io l'ultimo schiaffo
Confine tra la tua musica
e il silenzio oltre

Poi silenzio

Continua

Un elastico è teso fra me e te
Tieniti forte!
A fine concerto mi lascio andare
Vengo lì a darti un bacio
Oppure a chiederti un autografo
Come ci si sente a farsi consumare?
Sbranare, senza soffrire né ferire
Non si può dire, non sta bene
È quasi pornografìa, tabù

Mi vergogno, non ci riuscirò
Maaaahi…

Ok lo confesso, ho le mie colpe
La mia posizione è ai margini
Mi ci trovo bene a guardare tutti da lontano
Sono un anarchico non violento, non contento, non vicino, non mi sento
A mio agio in mezzo a tutta quella gente

E tu? Al centro del vortice muovi
tutti noi rotoliamo senza scappare
E tu? dove scappi ora.
Ancora, ancora
Cantami o diva, cantaci addosso
Bis bis bis ter quater
Così. Senza vergognarci della tua stanchezza
Come ci si sente al centro della giostra?
Girare e far girare il mondo da qui a fin dove arriva l'eco
Girare anche quando il meccanismo fonde
E allora torcersi, contorcersi, soffrire
Al ritmo del nostro piacere