Da un terrazzo sul mare

(Sicilia - maggio 2008)

Da un terrazzo sul mare ammiro qualcosa che assomiglia molto al mio ideale di paradiso. Le infinite onde che sparpagliate seguono un’unica direzione, poche con un po’ di forza in più spumeggiano creando spazi bianchi in un blu intenso che a perdita d’occhio cambia tonalità, linee perfettamente orizzontali che fanno a strisce il mare. Il sole si riflette nell’acqua come tante lucciole che per un istante svelano la propria posizione.
Passa un battello portando scompiglio nel naturale scompiglio delle onde, si allargano al suo passaggio due scie lunghe percepibili ancora adesso che il rumore è lontano.
Alcuni tratti dei promontori in lontananza si cancellano nella foschia diventando evanescenti.
Il cielo si stacca dal filo del mare con l’azzurro leggero di una giornata serena. La scia bianca lasciata da un aereo viene incrociata dal volo solitario di un gabbiano che plana ad ali spiegate nella libertà di scegliere una propria destinazione.
Da qui un angolo di cielo è punto da aghi di pino che si muovono nella brezza calma. Il mare finisce sul muretto bianco del terrazzo dove una formica ne risale velocemente lo spigolo irregolare… il suo mondo ha una diversa angolazione, se sapesse che ha per cielo il mare!


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