Parlarsi (abitudinariamentevolmente)

(Mirko Graziani - 04/12/2015)

Parlare, io e te?
Figurati, siamo fidanzati, mica sconosciuti
Quella che ho visto in viaggio, sì
Che non sapeva niente di te
Andava a Cesena
Scorreggi ancora tanto dopo aver mangiato la cioccolata?
No? Ah, sì sì, la gastrite
Avrei voluto sapere di lei
Perché fermarsi a Cesena?
Aveva un accento distante almeno 100km
Di venerdì sera tornano tutti a casa
Allora c'è qualcuno o qualcosa che ti aspetta
Ma non si può sapere, non sta bene
Son cose riservate
Nel silenzio di una casa non del tutto tua ancora
Per vent'anni e più
Insieme vivere e pagare la rata
Ogni mese che viene a domandarsi
Oggi è il primo, il primo, il primo
Di quale mese?
Chi sei tu? Ah si, vivi con me
Io vivo con te, di te, dei tuoi silenzi

Parlare? Di che cosa?
Abbiamo già detto tutto
Abbiamo già riso delle cose
Abbiamo già pianto di ciò che mancava
Abbiamo fatto presto
Non siamo ancora arrivati nemmeno a Cesena
Abbiamo finito gli argomenti
O immaginiamo che sia più importante ascoltare
Il rumore del respiro degli altri, pensierosi
In silenzio così vicini, muovendo braccia, gambe e sguardi
Mi guardi? Io? No. E tu? No.

E se parlassimo io e te?
Ma come di cosa.


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